LETTERA APERTA
Cari amici,
spero di trovarvi in buona salute, il che di questi tempi è massimamente augurabile. Desidero che sia anche beneaugurante: in ciò sta il senso di questa lettera aperta, indirizzata a tutti voi e ai vostri cari; una breve lettera che scrivo, non a caso, dopo la prima domenica di Avvento. L’ebrea Hannah Arendt in un suo libro, il cui titolo suona oggi un po’ paradossale (Vita activa – La condizione umana), scriveva: “Il miracolo che preserva il mondo dalla sua naturale rovina è il fatto della natalità…il nuovo inizio, l’azione di cui gli uomini sono capaci… È questa fede e speranza nel mondo, che trova forse la sua più gloriosa ed efficace espressione nelle poche parole con cui il Vangelo annuncia la lieta novella dell’avvento: Un bambino è nato fra noi!”.
Viviamo, oggi, in una perdurante, complessa situazione di pericolosa incertezza, che il cosiddetto “villaggio globale” rende, per certi versi, inedita, ma che già il Vecchio Testamento aveva registrato, non senza indicazioni di metodo per tutelare la salute: anche in quei Libri si raccomandano, nella pandemia, distanziamento fisico, copertura del volto, autoisolamento e igiene personale come misure preventive. Da questo punto di vista basico, poco è cambiato a distanza di millenni, anche se per noi, immersi nella “società affluente”, tutto ciò può diventare, in generale, indigesto, poco sostenibile, nel quotidiano e in prospettiva. Tuttavia, di necessità occorre fare virtù. E non è uno slogan.
In attesa fiduciosa che si rientri quanto prima nella normalità, vorrei ricordare il messaggio insito nell’opera del sociologo finlandese Erik Anders Allardt, pioniere della cosiddetta sociologia della felicità, morto a 95 anni la scorsa estate. Egli diceva che il nostro “star bene” poggia su tre componenti: quella dell’identità e dell’autorealizzazione (essere); quella delle risorse e delle opportunità (avere); quella delle emozioni e delle relazioni essenziali (amare). La speranza è che ciascuno possa recuperare presto un giusto equilibrio tra queste componenti, ricordando che la terza, spesso, è quella fondamentale.
Grazie per la vostra attenzione e un abbraccio a tutti voi, famiglie comprese.
A presto! Intanto, Buon Natale e Buon 2021!
Gianfranco Cesarini
Perugia, 2 dicembre 2020